Esilio dei Valdesi

a piedi bicicletta cavallo

L'Editto di Nantes emanato da re Enrico IV nel 1598 poneva fine alle guerre di religione e riconosceva libertà di culto e tolleranza alle confessioni religiose in tutto il territorio francese.
Nel 1685 re Luigi XIV, con l'editto di Fontaineblaeu, revocava l'editto di Nantes e nel 1686, sotto pressione francese, anche il duca Vittorio Amedeo II di Savoia obbligò i Valdesi delle Valli Piemontesi a scegliere tra l'esilio o la conversione alla religione cattolica. Ne nacque un'aspra resistenza e chi sopravvisse fu rinchiuso in prigione. Su una popolazione di 13500 persone vi furono oltre 2000 morti e più di 8000 valdesi furono incarcerati in 14 prigioni sparse in tutto il Piemonte. Circa la metà dei valdesi superstiti morì di stenti nelle carceri. Il 3 gennaio 1687 Vittorio Amedeo II emanò un editto con cui concedeva, ai valdesi che non volessero convertirsi, l'esilio forzato in Svizzera. Circa un migliaio scelse l'abiura e il confinamento nel vercellese, gli altri furono deportati (accompagnati sotto la guardia di truppe sabaude di scorta), sino a Ginevra.
Tra il 7 gennaio e il 27 febbraio 1687, dalle prigioni di Luserna, Saluzzo, Villafalletto, Fossano, Mondovì, Benevagienna, Asti, Cherasco, Carmagnola, Torino, Verrua, Ivrea, Vercelli e Trino Vercellese partirono 13 brigate, erano composte da persone di tutte le età: donne e uomini, bambini e anziani.

L'itinerario storico culturale dell'Esilio ripercorre le tracce dei profughi valdesi, parte da Saluzzo e transitando per Vigone e Piossasco raggiunge la Valle di Susa ad Avigliana. Sale a Novalesa e attraverso il Colle del Moncenisio scende a Lanslebourg, attraversa la valle della Maurienne, giunge ad Annecy passando per il colle di Tamiè con l'omonima abbazia e si conclude a Ginevra.

  • sviluppo: 25 km
  • dislivello salita: 55 m
  • difficoltà: Facile
  • partenza: Avigliana (383 m)
  • arrivo: Bussoleno (440 m)

L'itinerario dell'Esilio segue in questo tratto il percorso della Via Francigena. Da Avigliana, lungo l'antica Strada di Francia tocca Sant'Ambrogio, Chiusa San Michele, Vaie, Sant'Antonino, poi attraversa la Dora e prosegue lungo l'itinerario sulla sinistra idrografica attraverso Borgone, San Didero e Bruzolo fino a Bussoleno.

  • sviluppo: 17 km
  • dislivello salita: 390 m
  • difficoltà: Facile
  • partenza: Bussoleno (440 m)
  • arrivo: Novalesa (828 m)

Sempre seguendo il tracciato di Via Francigena, dalla stazione ferroviaria di Bussoleno ci si dirige verso  Foresto, dominato dall'Orrido scavato dal torrente Rocciamelone. Superata la cappella affrescata della Madonna delle Grazie si prosegue lungo la pista ciclabile verso Susa. Superata la cittadina, si ritona sulla strada statale 25 del Moncenisio e dopo un paio di km si svolta a destra sulla strada provinciale 210 per Venaus, Novalesa.

  • sviluppo: 30 km
  • dislivello salita: 1250 m
  • dislivello discesa: 725 m
  • difficoltà: Escursionistico
  • partenza: Novalesa (828 m)
  • arrivo: Lanslebourg (1356 m)

Da Novalesa, attraversata la via Maestra, si sale lungo la Strada Reale sino al comune di Moncenisio (Ecomuseo Terre al Confine).

Si prosegue su mulattiera sino ad incrociare la strada statale 25, presso il Ricovero XVIII. Su strada asfaltata, si supera la Piana di San Nicolao e i tornanti della Gran Scala e si giunge al paese diroccato di Grand Croix. Tenendosi a destra della maestosa diga, si sale e si costeggia il lago sino al colle del Moncenisio (2081 m) dove inizia la ripida discesa su Lanslebourg lungo il sentiero "Chemin de la Ramasse".

Visualizza come lista