Storie di donne e di montagne a Condove con il Valsusa FuoriFestival, il 14 dicembre

Primo appuntamento della stagione con “Valsusa FuoriFestival - Effetto Montagna”, rassegna di avvicinamento alla XXIV edizione del Valsusa Filmfest sul tema della Montagna, con Linda Cottino, Emanuela Sarti e la storia di una donna esemplare raccontata dal libro “Nina devi tornare al Viso”.

Il Valsusa Filmfest è un festival poliartistico che dal 1997 anima la Valle di Susa e la caratterizza come un luogo aperto all'incontro e al confronto culturale attraverso concorsi cinematografici, proiezioni fuori concorso e numerosi eventi a cavallo tra letteratura, cinema, musica, teatro, arte e impegno civile.

Valsusa FuoriFestival - Effetto Montagna” è una rassegna di avvicinamento alla XXIV edizione del festival valsusino che viene organizzata dall’associazione Valsusa Filmfest con l’obiettivo di creare nuove occasioni di incontro e dialogo su uno dei temi più cari trattati dal festival e di raccogliere idee e suggerimenti per la realizzazione della prossima edizione che si svolgerà nel mese di aprile in diversi comuni del territorio.

La rassegna rientra anche nel contesto della campagna di autofinanziamento Io sto con il Valsusa Filmfest, alla quale i partecipanti potranno contribuire senza alcun obbligo.

Il primo appuntamento di questa stagione è in programma sabato 14 dicembre alla biblioteca Margherita Hack di Condove con Linda Cottino che alle 18 presenta il suo libro “Nina devi tornare al Viso” (Fusta Editore) in dialogo con Emanuela Sarti, evento organizzato con il patrocinio del Comune di Condove e in collaborazione con le sezioni CAI di Almese, Avigliana, Bussoleno, Giaveno e Orbassano.

Linda Cottino, presidente dell’associazione Valsusa Filmfest, giornalista professionista, appassionata di scialpinismo e trail running, dopo aver diretto a lungo la rivista Alp continua a occuparsi di sport e cultura della montagna con un particolare interesse per la storia dell’alpinismo femminile.

Emanuela Sarti, già sindaco di Condove, è giornalista pubblicista e ha lavorato per molti anni al periodico Luna Nuova, per occuparsi poi di ufficio stampa in campo turistico.

Il libro racconta la storia esemplare, attuale e irrinunciabile di Alessandra Re Boarelli, la prima donna a raggiungere la cima del Monviso nel 1864.

SINOSSI DEL LIBRO

Estate 1863. Una settimana prima che la comitiva guidata da Quintino Sella giunga in cima al Monviso, un gruppo di alpinisti anticipa il tentativo italiano alla vetta.

Con loro c’è anche Alessandra Re Boarelli, una 25enne di Verzuolo

Il maltempo e l’indecisione della guida arresteranno il tentativo. Ma se la salita fosse andata per il verso giusto, una donna avrebbe preceduto sulla vetta i fondatori del Club Alpino. E probabilmente la storia dell’alpinismo italiano organizzato avrebbe avuto un inizio diverso da quello che tutti conosciamo. Ad Alessandra, donna colta e libera, il Monviso è comunque entrato nel sangue.

E il 16 agosto 1864, un anno dopo il precedente tentativo, riesce a calcare la vetta della montagna.

Ma chi era davvero la giovane pioniera del Viso? Tra storia e narrazione romanzata, questo libro getta un po’ di luce sulla vita, sulla personalità della protagonista e sull’ambiente culturale in cui la donna maturò la decisione di salire sul Re di pietra.

ALESSANDRA RE BOARELLI

Alessandra Re nasce nel 1838 a Torino da una famiglia dell’antica nobiltà astigiana, con un ramo materno che annovera avvocati e notai. Nina – così è chiamata da tutti – può godere sin dall’infanzia dei privilegi della sua condizione: ha per sé una femme de chambre, studia italiano e aritmetica, pianoforte e danza. S’innamora della musica di Verdi. Legge Lamartine e Walter Scott.

Tuttavia, poiché il destino si accanisce anche su chi invece potrebbe sorridere, la sua giovinezza è funestata dalla morte prematura di entrambi i genitori. Ma presto il matrimonio con Emilio Boarelli di Verzuolo le restituisce serenità e una vita sociale appagante.

Seguendola, ci immergiamo nella sobria quotidianità ottocentesca, nel tempo fulgido dell’Unificazione italiana, dove la Storia è di tutti, non solo delle élite con cui Alessandra incrocia la sua vita.

E poi vi è, la montagna, l’alpinismo.

A cominciare dalla “febbre” che sale attorno alla prima ascensione italiana del Monviso e che contagia anche la giovane Boarelli. Dopo l’intitolazione a lei di un bivacco, l’impresa di Alessandra è stata celebrata nel 2014 da un ciclo di eventi. Quel che rimaneva da fare era togliere la sua figura dal cono d’ombra del più noto Quintino Sella.

LINDA COTTINO

Giornalismo, editoria e montagna sono i cardini della sua attività professionale. Ha diretto la rivista ALP, partecipato a un progetto europeo di web tv sull’arco alpino.

Il suo precedente libro, Qui Elja, mi sentite?, ha ricostruito le vicende di una spedizione di alpiniste sovietiche al Pik Lenin nel 1974 ed è stato tradotto in Francia da Les Editions du Mont Blanc di Catherine Destivelle.

Cura la rubrica dei libri per la rivista mensile del Cai Montagne 360 e scrive di alpinismo, trail running e cultura della montagna. Per la casa editrice Edt coordina la collana di guide Marco Polo ed è editor dei fotografici Lonely Planet.

IL VALSUSA FILMFEST E LA XXIV EDIZIONE

Il Valsusa Filmfest è un festival poliartistico sui temi del recupero della memoria storica e della difesa dell'ambiente che dal 1997 propone concorsi cinematografici, proiezioni fuori concorso e numerosi eventi a cavallo tra letteratura, cinema, musica, teatro, arte e impegno civile.

Un festival itinerante che si svolge in numerosi comuni della Valle di Susa e che coinvolge scuole, associazioni, cooperative e tante singole persone grazie al suo profondo radicamento nel territorio di cui è diventato un importante presidio culturale con un’organizzazione basata quasi esclusivamente sul volontariato.

Il Festival collabora attivamente con altre realtà sparse sul territorio italiano e dal 2010 fa parte della Rete del Caffè Sospeso, network di festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso.

L’obiettivo principale del Filmfest è sempre stato quello di promuovere cultura dando ampio spazio alle nuove generazioni e ad eventi che aiutino a riflettere sui cambiamenti sociali, culturali e politici dei nostri tempi.

La XXIV edizione si svolgerà nel mese di aprile 2020.

Entro il mese di dicembre verrà pubblicato il bando di concorso cinematografico, il cuore del festival che prevede una sezione a tema libero per i cortometraggi ed altre sezioni a tema per film e documentari.

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