Architettura alpina: dal Neogotico al Liberty

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L'architettura moderna arriva in Valle di Susa tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento in seguito allo sviluppo delle località turistiche, alla diffusione degli sport invernali ma anche con l'arrivo della ferrovia e l'impianto delle prime industrie.

L'eco romantica del Gran Tour è seguita dalla diffusione dell'alpinismo e poi dell'escursionismo con la villeggiatura e i soggiorni estivi, rendendo popolare lo stile del “pittoresco alpino” che ben si diffonde in Valle di Susa nelle località di “mezza montagna” tra il 1880 e il 1920.
Il nostro percorso parte lungo le curve sinuose che da Almese risalgono dolcemente i pendii boscosi sino al Colle del Lys e prosegue in Alta valle di Susa dove all'inizio del Novecento la montagna diventa uno spazio per nuove discipline sportive. Bardonecchia, Sauze d'Oulx e Sestriere diventano spazi di invenzione e costruzione della montagna veri e proprio laboratori di urbanizzazione e paesaggio da parte di architetti e ingegneri torinesi che con creatività e innovazione progettano alberghi, ville e condomini per ospitare l'èlite torinese aristocratica e alto borghese che praticava lo sci. Lungo l'itinerario, lo stile liberty e neogotico si incontra anche in Villa Neveaux e Maglificio Fratelli Bosio a Sant'Ambrogio, nei Cotonifici Wild&Abegg a Borgone e Chianocco, Villa Ferro a Bussoleno, Villa Antoniotti, Villa Arigo e Villa Ramella a Susa nelle prime centrali idroelettriche lungo la Dora come Castelpietra a Susa e nelle stazioni ferroviarie della linea per Bardonecchia...
 

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